... ogni giorno ripetiamo le stesse azioni, diciamo le stesse parole alle stesse persone, percorriamo la stessa strada di sempre.
Nessuno si accorge di quanto è meravigliosa una collina perché tutte le volte che si allontata da casa o torna la vede, sempre lì, sempre la stessa... ma non ci si sofferma mai a guardarla. Una volta Charles Bukowski disse "passai davanti a duecento persone ma non riuscii a vedere un solo essere umano". Come se fosse niente diventiamo schiavi delle abitudini, delle convinzioni e delle regole. Quando camminiamo non guardiamo nessuno in faccia, ma andiamo avanti, andiamo a fare ciò che deve essere fatto, e anche se un bellissimo bambino con gli occhi verdi passa accanto a noi, non lo vediamo neanche da quanto siamo presi dal tempo, dagli obblighi, dai "devo"...
Vi siete mai seduti a guardare il tramonto dalla terrazza di casa vostra? No, credo di no; il sole tramonta tutti i giorni, lo farà anche domani, è uno spettacolo abituale.. adesso non ho tempo, lo guarderò.
Avete mai ascoltato con attenzione un anziano parlare della sua infanzia?
Avete mai cercato per tutti i negozi di antiquariato un vecchio disco degli anni quaranta per farlo sentire a vostra nonna e farle provare quelle emozioni sopite di una giovinezza spensierata?
Ogni giorno è unico e speciale, ma noi, noi ragazzi di sedici-diciassette anni, ci stiamo sempre più conformando alla vita di quegli adulti oppressi da scadenze, da compiti, e forse ci stiamo scordando come è bello prendere in mano una vecchia chitarra, accordarla e suonare canzoni da spiaggia... come è bello guardare negli occhi una persona e scoprire qualcosa di nuovo ogni volta e volerle ancora più bene.
Non conformiamoci a questa vita; rimaniamo adolescenti dentro, per sempre, e per sempre guardare le stelle e sognare, sognare, sognare...
Come se fosse niente le persone si chiudono in loro stesse, dimenticano quello che desideravano diventare quando erano bambini, si incasinano con mariti o mogli e figli e lavori insoddisfacenti e senza sbocco; come se fosse niente vivono inconsapevoli delle loro qualità, dei loro pregi, della loro unicità; inconsapevoli del fatto che potrebbero forse, non dico cambiare il mondo, ma almeno cambiare la vita a qualche persona. Magari invece di andare a lavoro e farsi trattare male dai superiori potrebbero andare a trovare un vecchio amico, bere un caffé insieme, scambiarsi i numeri di cellulare e poi tornare a casa, accendere lo stereo, mettere il cd della loro giovinezza e leggersi un libro in santa pace. Poi, anche se il giorno dopo tornano a lavorare, quella minifuga dalla realtà, dalla quotidianità, dall'abitudine si è trasformata in un grande sorriso.
Possiamo stupire chi amiamo in ogni momento della nostra vita, basta poco, senza la necessità di fare gesti eclatanti.
Come se fosse niente ci scontriamo per strada con persone sconosciute, le guardiamo con sufficenza e torniamo nel nostro torpore mentale, dentro i soliti ed accoglienti schemi mentali...
Vi prego, non diventate mai degli schiavi della società, rimanete liberi come solo i sedicenni-diciassetteni sanno fare, rimanete liberi dentro; maturate, studiate, laureatevi... ma rimanete liberi dentro.
Perché non c'è persona più felice di quella libera dentro.
2 commenti:
E' vero però... sono d'accordo.
O MAREMMA
Posta un commento