lunedì 28 aprile 2008

oDi Et AmO

L'amore è svegliarsi la mattina presto con la voglia di vestirti bene ed arrivare ad un orario decente a scuola solo per poter.. guardare.. cogliere uno sguardo....

L'amore è stare sotto la pioggia, alzare la testa verso il cielo e farti lavare via le lacrime....

L'amore è correre per tutta la città, con il vento invernale che ti sferza le guance, e sorridere per pochi secondi ad una persona...

L'amore è ascoltare la stessa canzone per ore di seguito ed abbracciare il cuscino... ringraziando Dio per quei pochi attimi passati insieme...

L'amore è scrivere paginate e paginate, notte dopo notte, soffrendo,

piangendo,

sperando.....




L'amore è quando lo stomaco si chiude, quando gli occhi guardano le nuvole,
quando la mente racconta storie,
quando ogni momento passato lontano è un'agonia profonda...


Voglio fuggire via con te
lontano da questo mondo materiale
dove non si sa mai cosa fare
dove non si sa mai cosa credere.
Voglio evadere queste regole perpetue ed oppressive.
Voglio percorrere strade senza fine,
boschi senza limiti, spazi infiniti.
Camminerò e volerò con te,
io e te soli con le nostre illusioni,
coi nostri pensieri, coi nostri amori.
Il tempo perderà i suoi valori
neutralizzando i nostri dolori.
Tutti gli Dei saranno invidiosi,
anche gli angeli vorrano seguirci
oramai stanchi del loro paradiso.
Ci scambieremo parole d'amore,
l'atmosfera si tingerà di ogni colore
ed anche i fiori impareranno a fare l'amore.
Ma anche se tutto questo è finto
sarà bellissimo questo sogno infinito.


Quando ti chiedi cos'è l'amore,
immagina due mani ardenti che si incontrano,
due sguardi perduti l'uno nell'altro,
due cuori che tremano
di fronte all'immensità di un sentimento,
e poche parole per rendere eterno un istante.
~ Alan Douar ~


L'amore è perdersi in un sorriso, dentro occhi profondi, dentro sussurri, dentro gesti... è vivere di pochi momenti, piccoli gesti... è riuscire a guardare il sole per più di una manciata di secondi.. è cogliere l'essenza delle cose.. lo scopo della vita.. è volare...
volare...
volare lontano..



Il vero amore non lascia tracce
Se tu e io siamo una cosa sola
Si perde nei nostri abbracci
Come stelle contro il sole
Come una foglia cadente può restare
Un momento nell'aria
Così come la tua testa sul mio petto
Così la mia mano sui tuoi capelli

E molte notti resistono
Senza una luna,
senza una stella
Così resisteremo noi
Quando uno dei due sarà via, lontano.
~ Leonard Cohen ~

Farò della mia anima uno scrigno
per la tua anima,
del mio cuore una dimora
per la tua bellezza,
del mio petto un sepolcro
per le tue pene.
Ti amerò come le praterie amano la primavera,
e vivrò in te la vita di un fiores
otto i raggi del sole.
Canterò il tuo nome come la valle
canta l'eco delle campane;
ascolterò il linguaggio della tua anima
come la spiaggia ascolta
la storia delle onde.
~
Kahlil Gibran ~
Che sia l'amore tutto ciò che esiste
È ciò che noi sappiamo dell'amore;
E può bastare che il suo peso sia
Uguale al solco che lascia nel cuore.
Emily Dickinson



Come può un sentimento dolce come l'amore ferire così in profondità?
Come puà una nuvola creare così tanta confusione?
Come può una stella cambiare il corso di una vita intera?
A volte l'amore è una spada affilatissima tenuta in mano da un carnefice che si diverte con la nostra carne... e noi cosa possiamo fare, se non amare, e amare ciecamente, incodizionatamente, e come cani aspettare sottomessi gli avanzi?
Perché l'amore rovina l'uomo così come lo innalza verso il Paradiso; esso può togliergli tutto - l'onore, la dignità, la ricchezza, anche la vita - barattandolo per un solo attimo di piacere; un attimo in cui tutto il mondo è in pace ed in equilibrio con se stesso; un attimo in cui non esiste "io" ma "noi"; un attimo in cui non c'è guerra, né odio, né carestia, né fame che possa distruggere quella felicità.
E aspettando questo attimo siamo pronti anche a mettere in discussione la nostra vita intera, a vendere ogni cosa, inclusa la dignità.. e come cani bastonati torniamo sempre dal nostro padrone.. un po' come vuole la Sindrome di Stoccolma...
Gli innamorati possono vivere di nuvole e amore, di farfalle e musica, di poesia e lacrime.
Gli innamorati possono vincere ogni legge della fisica, ogni barriera etnica, ogni muro religioso, ogni tabù, ogni legge, ogni pregiudizio.
Gli innamorati sono i soldati più forti e coraggiosi che il mondo abbia mai conosciuto.
E l'amore...
l'amore è l'unica ragione per cui ci alziamo la mattina e conduciamo questa nostra vita priva di colpi di scena; è l'unico motivo per cui lo show continua ad andare avanti, per cui questa terra non è ancora del tutto morta, per cui esistono le associazioni umanitarie, per cui scrivimo, leggiamo, componiamo musica, gareggiamo, nuotiamo, voliamo e guidiamo... sogniamo...
La vita è la ricerca dell'Amore.

Fuoco, cammina con me!

domenica 27 aprile 2008

...i passi dell'amore

Dal film "I passi dell'amore", tratto dall'omonimo romanzo di N.Sparks


Non esistono le coincidenze.

Landon: "Vorrei baciarti" Jamie: "Potrei non saperlo fare" Landon: "Questo è impossibile... " [bacio] Landon: "Jamie io ti amo" [silenzio] Landon: "Forse dovresti dire qualcosa anche tu... " Jamie: "Te l'avevo detto di non innamorarti di me"

So che per qualche motivo, ogni passo che ho fatto da quando ho imparato a camminare, era un passo verso di te!


Ho fatto dare a quella stella il tuo nome. È ufficiale sul registro astronomico mondiale...
ti amo.

Jamie:"Come hai capito che era amore?"
Landon:"Ecco, sai che è amore quando tutto quello che vuoi è trascorrere il tempo con una persona e per qualche motivo intuisci che anche per lei è lo stesso.."


L'amore è sempre paziente e gentile, non è mai geloso... L'amore non è mai presuntuoso o pieno di se, non è mai scortese o egoista, non si offende e non porta rancore. L'amore non prova soddisfazione per i peccati degli altri ma si delizia della verità. È sempre pronto a scusare, a dare fiducia, a sperare e a resistere a qualsiasi tempesta.

"La ami davvero eh?"
"Con tutto il cuore."
"Che cosa ti dice di fare il tuo cuore?"
"Non lo so."
"Forse ti sforzi troppo di ascoltarlo..."

Jamie mi ha salvato la vita, mi ha insegnato tutto. La vita e il lungo viaggio che ci attende... Mi mancherà sempre ma: "Il nostro amore è come il vento... non lo vedo ma lo percepisco".




Il vero amore ti può cambiare la vita... lascia che sia il cuore a condurre i tuoi passi...

mercoledì 23 aprile 2008

Come fosse niente....

... ogni giorno ripetiamo le stesse azioni, diciamo le stesse parole alle stesse persone, percorriamo la stessa strada di sempre.
Nessuno si accorge di quanto è meravigliosa una collina perché tutte le volte che si allontata da casa o torna la vede, sempre lì, sempre la stessa... ma non ci si sofferma mai a guardarla. Una volta Charles Bukowski disse "passai davanti a duecento persone ma non riuscii a vedere un solo essere umano". Come se fosse niente diventiamo schiavi delle abitudini, delle convinzioni e delle regole. Quando camminiamo non guardiamo nessuno in faccia, ma andiamo avanti, andiamo a fare ciò che deve essere fatto, e anche se un bellissimo bambino con gli occhi verdi passa accanto a noi, non lo vediamo neanche da quanto siamo presi dal tempo, dagli obblighi, dai "devo"...
Vi siete mai seduti a guardare il tramonto dalla terrazza di casa vostra? No, credo di no; il sole tramonta tutti i giorni, lo farà anche domani, è uno spettacolo abituale.. adesso non ho tempo, lo guarderò.
Avete mai ascoltato con attenzione un anziano parlare della sua infanzia?
Avete mai cercato per tutti i negozi di antiquariato un vecchio disco degli anni quaranta per farlo sentire a vostra nonna e farle provare quelle emozioni sopite di una giovinezza spensierata?
Ogni giorno è unico e speciale, ma noi, noi ragazzi di sedici-diciassette anni, ci stiamo sempre più conformando alla vita di quegli adulti oppressi da scadenze, da compiti, e forse ci stiamo scordando come è bello prendere in mano una vecchia chitarra, accordarla e suonare canzoni da spiaggia... come è bello guardare negli occhi una persona e scoprire qualcosa di nuovo ogni volta e volerle ancora più bene.
Non conformiamoci a questa vita; rimaniamo adolescenti dentro, per sempre, e per sempre guardare le stelle e sognare, sognare, sognare...
Come se fosse niente le persone si chiudono in loro stesse, dimenticano quello che desideravano diventare quando erano bambini, si incasinano con mariti o mogli e figli e lavori insoddisfacenti e senza sbocco; come se fosse niente vivono inconsapevoli delle loro qualità, dei loro pregi, della loro unicità; inconsapevoli del fatto che potrebbero forse, non dico cambiare il mondo, ma almeno cambiare la vita a qualche persona. Magari invece di andare a lavoro e farsi trattare male dai superiori potrebbero andare a trovare un vecchio amico, bere un caffé insieme, scambiarsi i numeri di cellulare e poi tornare a casa, accendere lo stereo, mettere il cd della loro giovinezza e leggersi un libro in santa pace. Poi, anche se il giorno dopo tornano a lavorare, quella minifuga dalla realtà, dalla quotidianità, dall'abitudine si è trasformata in un grande sorriso.
Possiamo stupire chi amiamo in ogni momento della nostra vita, basta poco, senza la necessità di fare gesti eclatanti.
Come se fosse niente ci scontriamo per strada con persone sconosciute, le guardiamo con sufficenza e torniamo nel nostro torpore mentale, dentro i soliti ed accoglienti schemi mentali...
Vi prego, non diventate mai degli schiavi della società, rimanete liberi come solo i sedicenni-diciassetteni sanno fare, rimanete liberi dentro; maturate, studiate, laureatevi... ma rimanete liberi dentro.
Perché non c'è persona più felice di quella libera dentro.

martedì 15 aprile 2008

La neve.

Una giorno camminavo per una strada sferzata dal vento gelido di dicembre.
Volevo scappare da tutti e da nessuno in particolare.
Odiavo il mondo, odiavo me stessa, odiavo tutto quello che ero e tutto quello che ero stata.
Rabbia violenta colpiva ritmicamente il mio torace mentre il cuore pompava furioso un sangue sporco di alcol e di altre sostanze.
Volevo farla finita con quella che mi sembrava una vita priva di senso, un’esistenza che si protraeva tutta uguale giorno dopo giorno, senza possibilità di sbocco o di salvezza.
Non credevo più in niente, non sapevo più chi ero né cosa volessi realmente fare.
Non volevo avere un futuro.
Volevo fuggire via da casa.
La neve ricopriva i marciapiedi che risplendevano grazie al bagliore diffuso dei lampioni gialli.
Era una notte calma e estremamente quieta, una di quelle notti prima di Natale in cui poche anime si scollano dal caminetto per uscire al freddo invernale; una di quelle notte in cui la migliore compagnia possibile è stare da soli.
Le vetrine risplendevano come stelle di un cielo cittadino, anche se nessuno si fermava per ammirarle.
La neve cadeva tranquilla e ricopriva tutto con una pace insolita.
Dentro di me sentivo ribollire la rabbia compressa di mesi e mesi di silenzio, tanto che il freddo sfiorava la mia pelle senza toccarla realmente.
Non avevo bisogno della sciarpa, che in quel momento mi sembrava una prigione irritante.
Piuttosto, dovevo sfogarmi con qualcosa o con qualcuno.
Probabilmente ero troppo assorta da potermi rendere conto di dove mi stavo dirigendo; fatto sta che in breve vidi davanti a me un muro, e intorno solo alberi. Ero finita in un giardino.
No, anzi, in un cimitero.
La luna era la mia unica amica in quella distesa di silenzio eterno e buio innaturalmente fitto.
Era come se l’oscurità inghiottisse la pallida luce del satellite della terra, come se la risucchiasse perché pareva evitarla, non sembrava realmente attraversata dai fotoni.
Perché ero giunta in quel posto? Prima di allora non ne conoscevo l’esistenza.
Sembrava un cimitero come circondato da colline.
Forse mi ero addormentata e quello non era che uno dei tanti scenari da incubo che negli ultimi tempi violentavano le mie notti?
No, ero sveglia, così sveglia da sentire il buio risucchiare me stessa insieme alla luce lunare.
Dovevo uscire di lì, in qualche modo; ma come?
Ero sola, persa in quel mare di lapidi di morti sconosciuti.
Improvvisamente cominciai a camminare e notai con mio enorme stupore che il terreno era completamente libero dalla neve, che il cielo era stellato… e che avevo caldo.
Mi tolsi il giacchetto.
Lessi nomi di persone morte secoli prima della nascita dei miei genitori e addirittura dei miei nonni; foto di bambini appena nati, ritratti di anziani ultracentenari…
Man mano che leggevo identità e date iniziai a capire che c’era una successione logica in quelle tombe; o per lo meno, una successione logica per me.
Poi compresi, leggendo anche gli epitaffi, che ogni morto ricordava persone che avevo conosciuto, parenti, insegnanti e amici.
Ma venni folgorata quanto, con mio orrore, notai che le loro vite erano come legate alla mia, come se dentro quelle tombe ci fossero pezzi di me.
Mi resi conto che loro erano stati quello che per poco tempo ero stata io; che avevano fatto quello che avevo fatto io; che avevano vissuto in epoche in cui avevo voluto vivere io; che avevano nomi, nomi che io più volte avevo utilizzato in alcuni miei racconti.
Davanti, dietro e intorno a me vi era la mia vita e vi erano le mie storie.
Morte.
Mi avvicinai ad una lapide e strizzai gli occhi per vedere meglio.
Vidi una ragazza che sorrideva e portava capelli lunghi e neri.
“Caterina, figlia amorevole, amica fidata, resterai per sempre la nostra sognatrice che sfidò il mondo con una penna e un foglio di carta”.
Più sotto, le date: “24 settembre 1991 – 27….”.
Un tonfo sordo improvviso mi spaventò e mi fece distogliere lo sguardo dalla lapide.
Mi voltai di scatto ma non scorsi niente o nessuno di sospetto.
E mentre tornavo a leggere quei numeri così familiari, sentii che un vento leggero, una brezza marina si stava avvicinando a me invisibilmente fino a sfiorarmi con dolcezza; il mio nome fu sussurrato nel buio.
Balzai in piedi e, con il respiro affannoso, mi guardai, spalancando gli occhi, intorno.
Non riuscivo a capire cosa stava succedendo; ma soprattutto non comprendevo come era possibile che tutte quelle tombe fossero… me, e che quella Caterina mi assomigliasse così tanto.
Insospettita, impaurita e nervosa cercai di uscire da quel labirinto marmoreo, ma i miei occhi si appigliavano a date, a nomi, a foto e ad epitaffi, fino a che dovetti fermarmi e cancellare quel frullato di identità che mi congelava la mente.
Invocai tutta la mia calma che, nelle situazioni di stress emotivo, se la filava sempre via.
Poi una luce accecante si aprì tra quei morti e mi chiamò a sé.
Mi diressi verso quella che mi sembrava la via d’uscita.
La luce era calda e potente, quasi ipnotica; sentivo di dover andare, così lo feci.
E poi svanì con la stessa velocità con cui era apparsa.
E vidi davanti a me una porta.
La varcai.
Uscii.
D’un tratto il caldo e familiare gelo invernale mi investì con straordinaria violenza lasciandomi senza fiato e costringendomi a coprire il mio corpo tremante. La neve si appiccicava invadente.
Allora mi girai ma notai che il muro e la porte per quel cimitero erano scomparsi.
Non c’erano più.
Riconobbi la strada in cui ero capitata.
Mi sentii calda dentro, calda di un sentimento piacevole e morbido, non spigoloso come l’odio e la rabbia.
Guardai le mie mani e le trovai diverse, come scavate da solchi profondi.
E anche il mio pallido viso da adolescente rispecchiava una persona differente, una persona più distesa, una persona i equilibrio.
Non avevo la più pallida idea di cosa fosse successo ma d’un tratto non ero più io.
Mi sentivo nata di nuovo e pronta ad abbracciare il mondo con una nuova energia.
Sospirai.
Le mie scarpe erano consumate; avevo percorso tanta strada.
Decisi di tornare a casa.

martedì 8 aprile 2008

Favola azzurra

Quando guardo nei tuoi occhi
riesco a vedere un amore trattenuto
ma cara quando ti stringo
non lo sai che provo la stessa cosa.
Perché niente dura per sempre
ed entrambi sappiamo
che i nostri cuori possono cambiare
ed è difficile far durare un candela
nella fredda pioggia di Novembre.
Ci siamo dentro da talmente tanto tempo
cercando semplicemente di far passare il dolore.
Ma gli innamorati vengono sempre
e gli innamorati se ne vanno sempre
e nessuno è mai sicuro di quello che lascia oggi
mentre se ne va camminando.
Se potessimo prenderci il tempo
per dirci tutto chiaramente
io potrei far riposare la mia testa
sapendo che tu eri mia tutta mia.
Per cui se vuoi amarmi allora cara non ti trattenere
o io finirò a camminare nella fredda pioggia di Novembre.
Hai bisogno di un po’ di tempo…
per conto tuo?
Hai bisogno di un po’ di tempo…
da sola?
Tutti hanno bisogno di un po’ di tempo…
per conto loro.
Non sai che hai bisogno di un po’ di tempo…
da sola?
So che è difficile tenere un cuore aperto
quando sembra
che anche gli amici siano lì per farti male
ma se tu potessi guarire un cuore spezzato
il tempo non sarebbe lì per incantarti?
A volte ho bisogno di un po’ di tempo…
per conto mio.
A volte ho bisogno di un po’ di tempo…
da solo.
Tutti hanno bisogno di un po’ di tempo…
per conto loro.
Non sai che hai bisogno di un po’ di tempo…
da sola?
E quando le tue paure si placano
e le ombre rimangono ancora
so che puoi amarmi
se non rimane più nessuno da incolpare
per cui non importa l’oscurità
possiamo ancora trovare una via
perché niente dura per sempre
nemmeno la fredda pioggia di Novembre.
Non sei l’unica
Non sei l’unica
Non credi di aver bisogno di qualcuno?
Non credi di aver bisogno di qualcuno?
Tutti hanno bisogno di qualcuno
Non sei l’unica
Non sei l’unica
Non credi di aver bisogno di qualcuno?
Non credi di aver bisogno di qualcuno?
Tutti hanno bisogno di qualcuno
Non sei l’unica
Non sei l’unica
Non credi di aver bisogno di qualcuno?
Non credi di aver bisogno di qualcuno?
Tutti hanno bisogno di qualcuno
Non sei l’unica
Non sei l’unica
Non credi di aver bisogno di qualcuno?
Non credi di aver bisogno di qualcuno?
Tutti hanno bisogno di qualcuno

Guns 'n Roses, November Rain.

Che canzone... semplicemente fantastica...
Lizzy ti avevo detto di prepararti a tutto, no? E allora eccoti accontentata...
Conoscevo soltanto una frase di questa canzone, "cause nothing lasts forever, even cold november rain", ma ne valeva la pena conoscerla tutta.... che ne pensi?
Io penso che quando meno te l'aspetti ti capita qualcosa che ti sconvolge la vita e turba la tranquillità ke ti eri costruito con tanta fatica... ma preferirei vivere cent'anni di questa inquietudine piuttosto che un giorno normale.
La mattina ti svegli con uno scopo, la pancia ti gorgoglia... cazzo che sensazione! E finalmente, volevo anche io queste emozioni dentro di me.
Ora fuori piove, nella mia testa sta scoppiando una guerra.
Chissà cosa accadrà domani, chissà quale altro scherzo mi giocherò il destino a cui, come sappiamo, non manca il senso dell'umorismo.
Sembra che tutto il resto sia diventato assolutmante superficiale per me. Così non mi importa di studiare, anche perché poi è pressocché impossibile stare con la mente fissa su un testo scritto.
Prima mi sento triste come un cane abbandonato sotto la pioggia di novembre, poi felice come un bambino il giorno di Natale. E' semplicemente favoloso...
Non mi sto fumando la lavanda, no, non lo sto facendo, mi sto fumando il brodo del cervello, che è un po' diverso.
Ma chiunque abbia provato almeno un decimo di quello che sto provando io, mi capisce al 100%.
When I had a dream, I stood beneath an orange sky...
E anche se i film (mentali e non) sono soltanto storie inventate, mi piace pensare che a volte i sogni si realizzino...
Perché a tutti è destinato un pezzetto di felicità...

Ora vado alla ricerca della felicità.